Dal diario di Mamma coach

Eccoci qua! Questa mattina sveglia presto e appuntamento alle 8,30 alla rotonda del bar per la prima gita di Bianca Sofia!

Come sempre mi emoziono e mi si inumidiscono gli occhi quando la vedo partire in compagnia di altri 26 bambini-ragazzi tutti un po’ più grandi di lei per una meravigliosa e avventurosa gita al Parco Avventura sulla Sila.

Diciamo che siccome non è ancora alta 1 metro non potrebbe fare i percorsi del Parco, ma il suo desiderio di andare in gita era tale che ci è andata lo stesso con un programma adattato alle sue esigenze.

Insieme agli altri genitori siamo intorno al pulman a salutare i figli e a fare le ultime raccomandazioni…insomma a fare quelle cose classiche da genitore… 26 ragazzini compresa Bia che si agitano entusiasti ed eccitati dentro il pulman. Si sono solo 26 perché Davide, il 27° bambino, non è dentro il pulman è dietro il pulman in macchina con mamma e papà.

Siccome Davide ogni tanto “patisce” la macchina/pulman, i suoi genitori hanno pensato che accompagnandolo in macchina avrebbero fatto il bene di Davide.

Provo un profondo rispetto per le scelte e le decisioni delle altre persone e ritengo interessante analizzare insieme a voi, care lettrici, il processo mentale che hanno messo in atto i genitori di Davide e le sue conseguenze.

Il comportamento dei genitori di Davide è quello tipico della così detta “Mamma Chioccia”.

Partiamo dal presupposto che le scelte che un genitore fa sono generalmente a fin di bene, allo stesso tempo è fondamentale lasciare al proprio figlio la libertà di vivere. Davide farà il viaggio di andata e ritorno dalla gita in macchina con i propri genitori invece che seduto sul pulman vicino ai suoi amici.

Per eccesso di protezione perderà l’opportunità di ridere, cantare, sognare e scherzare insieme ai suoi amici durante il viaggio, al posto di tutto questo avrà la “balia mamma” che al primo segno di malessere dello stomaco di Davide si precipiterà in soccorso del figlio.

Parlando con alcuni genitori anche altri bambini della gita patiscono il mal d’auto…per cui in maniera molto easy le mamme previdenti si sono organizzate mettendo nello zaino un ricambio e tutto il necessario per gestire eventuali malesseri di stomaco ;-). Davide non è l’unico di 27 bambini ad avere una certa esigenza, ma è stato gestito come se fosse un po’ diverso, in un certo senso come se fosse l’unico.

È di fondamentale importanza  che un genitore sfidi se stesso e i propri timori affinché non trasmetta le proprie paure conscie e inconscie al figlio, ma allo stesso tempo permetta loro di conoscere tutto quello che possono realizzare.

Trasmettere le proprie paure ai figli è come limitarli e in un certo senso menomarli.

Nel futuro Davide si troverà a dover affrontare altri malesseri di stomaco di natura completamente diversa e non ci saranno più mamma e papà a corrergli dietro per rendergli la vita più facile…o almeno auguro a Davide che i suoi genitori abbiano altro da fare in quelle occasioni ;-).

Essere genitore ha in se il significato di formare e rendere autonoma una nuova creatura affinché possa affrontare in totale autonomia le sfide che la vita gli proporrà e possa raggiungere la sua dimensione di successo desiderata.

Un caro abbraccio da MAMMACOACH